I sapori

L'agriturismo "La Casa Bianca" offre ai suoi ospiti, i sapori della cucina Toscana, in particolare quella tipica del Casentino.

La cucina del Casentino ha l'odore del bosco, dietro alle ricette delle famiglie si avverte il lavoro e l'abitare del pastore e del carbonaio, del brigante e del frate di uno dei tanti monasteri che hanno custodito questa vallata.


I piatti ci raccontano le veglie invernali, la raccolta delle erbe selvatiche e la manipolazione dei funghi, la capacità di arrangiarsi durante le lunghe stagioni fredde o i viaggi della transumanza verso pascoli più bassi.

Le ricette che rimangono ancora oggi nell'uso delle famiglie, parlano di latte e ricette, di farine, di erbette, d'insaporimenti ingegnosi, di fagioli, ceci, cicerchie dei piccoli appezzamenti coltivabili.

Risorse e identità locali che la tradizione lega all'occasione religiosa (Natale o Pasqua) o al momento importante di un lavoro agricolo o artigianale.

La castagna
ha rappresentato, fin dal Medio evo, la principale risorsa alimentare della vallata.
I boschi di castagni un tempo ampiamente diffusi, hanno subìto un forte declino per il progressivo spopolamento della montagna.

Il pecorino del Casentino
Il latte di percora, crudo o pastorizzato subito dopo la mungitura è raffreddato, filtrato e versato nella caldaia per la formazione della cagliata che avviene a circa 37 gradi tramite l'utilizzo del caglio estratto dallo stomaco di vitello.
La pasta ottenuta viene messa in apposite forme per la sgrondatura, al termine di questo processo il formaggio è pronto per essere salato e posto a maturare su assi di legno in locali areati.
In 20/30 giorni, si ottiene il pecorino a pasta fresca, mentre quello stagionato richiede anche 120 giorni.

Il Raveggiolo
E' un formaggio a pasta bianca, molle e delicato con sapore leggermente acidulo.
Viene fatto con latte di pecora crudo scaldato a 37 gradi con aggiunta di caglio naturale in polvere (stomaco di agnello essiccato o lattice di fico).
La cagliata viene messa in recipienti e lasciata riposare alcune ore, dopo essere stato salato in superficie, è pronto per il consumo.

Scottino e il Lattaiolo
Il primo, che si mangia di solito a colazione, si prepara mettendo del pane raffermo in un recipiente alternato a ricotta calda e siero (liquido rimanente dalla lavorazione del formaggio).
Il secondo, considerato l'antenato del "creme caramel", prevede di far bollire latte e zucchero al quale aggiungere una volta freddo, uova frullate con aromatizzazione di vaniglia o coriandolo.

Il prosciutto del Casentino
E' un marchio controllato dal 2004.
Dopo la macellazione ed una refrigerazione di almeno 24 ore, le cosce del maiale vengono salate con sale, aglio e spezie di vario genere come pepe, peperoncino, noce moscata e bacche di ginepro macinate.
Dopo circa tre settimane, si elimina il sale residuo e si lascia maturare il prosciutto per 40/50 giorni.
Secondo la tradizione, in questa fase detta asciugatura, il prosciutto era appeso accanto al camino, perciò assume un leggero sapore affumicato da legna di quercia, faggio e ginepro.
La stagionatura dura non meno di 18 mesi.

Zuppa di Santa Maria
Si prepara di solito a Giugno ed Ottobre in occasione delle feste di Sant'Antonio e della Madonna presso il Santuario di Santa Maria del Sasso a Bibbiena.
La zuppa veniva preparata dalle donne, ma consumata nel refettorio del Santuario, esclusivamente dagli uomini che lavoravano nei poderi vicini.
Macinato magro, duroni di pollo, uno spicchio di pollo, brodo misto, parmigiano grattugiato, pane abbrustolito, burro, olio extravergine di oliva, sale e pepe.
La carne cotta e tritata, viene servita con il brodo sul pane abbrustolito e il formaggio grattato.